Le richieste di finanziamento dell’Ue potrebbero portare a tagli nel bilancio che colpirebbero duramente l’agricoltura e le regioni più svantaggiate.
La richiesta della Commissione Europea di aumentare il bilancio pluriennale dell’Ue con 66 miliardi di euro in più potrebbe avere conseguenze significative per gli agricoltori e le regioni del Sud Italia. Questo aumento, inizialmente accolto con favore dal governo di Giorgia Meloni, potrebbe rivelarsi un boomerang.
I 66 miliardi chiesti all’Ue
A giugno scorso, la Commissione Europea ha richiesto un aumento del bilancio pluriennale di 66 miliardi di euro agli Stati membri.
Questa “manovra correttiva” avrebbe dovuto coprire vari interessi diretti dell’Italia, tra cui 19 miliardi per l’aumento dei tassi d’interesse sui bond europei del Pnrr, 15 miliardi per gli accordi con i Paesi africani e mediterranei per fermare i flussi di migranti, e 10 miliardi per investimenti nella transizione energetica.
Inoltre, sono stati stanziati 17 miliardi per l’Ucraina, un Paese al quale Meloni ha recentemente rinnovato il suo pieno supporto.
Proposta di Compromesso: i rischi per il Sud Italia
Madrid, attuale presidente di turno del Consiglio degli Stati membri, adesso però ha presentato una proposta di compromesso che prevede di recuperare una parte delle risorse per l’Ucraina, gli interessi del Pnrr e i migranti, tagliandole quindi dall’attuale bilancio pluriennale.
Si propone di tagliare dai 5 ai 20 miliardi di euro, un’idea che tuttavia è stata osteggiata da Germania e Olanda. I due Paesi temono il rischio di intaccare l’agricoltura e la politica di coesione: risorse molto care a Paesi come Spagna e Francia, ma soprattutto le regioni del Sud Italia.